lunedì 27 febbraio 2017

CACCIA CON IL FALCO

 
La caccia con il falco (falconeria) viene effettuata con l'utilizzo di un rapace diurno che, a seconda della specie, può essere impiegato per cacciare in volo o a terra diverse specie di uccelli e di lagomorfi di cui è consentito l'abbattimento. I rapaci notturni non possono essere utilizzati in quanto in Italia la caccia notturna, in qualsiasi forma, è vietata. Per la normativa, la caccia con il falco è considerata una forma esclusiva di caccia vagante.




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LA CACCIA DI SELEZIONE

Per esercitare la caccia di selezione agli ungulati selvatici italiani, la cui legge permette la caccia ovvero cinghiale, capriolo, daino, cervo, camoscio e muflone, è necessario sostenere uno specifico esame di abilitazione, successivamente all'esame della licenza di porto di fucile ad uso caccia. Tale esame, da sostenersi nella provincia di competenza che ne definisce le modalità, in generale prevede una prova scritta e orale su biologia, comportamento e riconoscimento delle specie di ungulato oggetto di caccia selettiva, unitamente ad una prova pratica su campo di tiro, indetta dalla provincia. Per sostenere l'esame è necessario avere ricevuto una specifica preparazione, ottenibile mediante un corso di formazione per cacciatore esperto di ungulati. Il corso ha una frequenza obbligatoria e si pone l'obiettivo di aumentare la cultura venatoria e il livello di conoscenza della specie e della biologia. Su tali corsi, nonostante l'assenza di una normativa chiara a livello nazionale, vi è una ricca normativa regionale e molte linee guida dell'ISPRA che regolamentano le modalità dei corsi, ai fini di creare una base comune per dare de facto una valenza nazionale al titolo del corso.
La caccia di selezione può essere esercitata dal singolo cacciatore con arco o con fucile ad anima rigata (carabina), preferibilmente munito di ottica (cannocchiale): tale attrezzatura permette un tiro di precisione che assicuri un efficace abbattimento del capo selezionato, assegnato al cacciatore. La caccia di selezione con l'arco viene effettuata con archi, che per legge sono equiparati a fucili ad un solo colpo.
Il numero di capi prelevabili da ciascun cacciatore è variabile, a seconda del piano d'abbattimento annuale stabilito dalla Provincia per ciascun comprensorio alpino o ambito territoriale, il quale viene elaborato in base ai risultati dei censimenti annuali eseguiti sulle popolazioni di ungulato presenti sul territorio di pertinenza.

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CACCIA ALLA  LEPRE

La caccia alla lepre è una forma di caccia che si esercita con l'ausilio di cani da seguita ( per lo più si fa ricorso alla razza dei segugi) addestrati per fiutare e seguire le tracce delle lepri sino a scovarle e metterle in fuga, in modo che possano trovarsi a distanza di tiro utile dai cacciatori. Può essere esercitata sia in pianura, sia in montagna, con cacciatori appostati oppure in forma vagante.


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LA CACCIA DI APPOSTAMENTO

La caccia di appostamento si effettua da appostamento fisso o da appostamento temporaneo. È fisso quando l'appostamento è costituito in muratura e con materiale che rimane più di un giorno. Tale metodo non è consentito in Sicilia e in altre regioni d'Italia. È temporaneo quello costituito da ripari di fortuna o da attrezzature smontabili che non abbiano durata superiore ad una giornata di caccia. Quando l'appostamento necessita di preparazione di sito e nel terreno vi sono colture, occorre, il consenso anche verbale del proprietario o del conduttore.




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CACCIA DI ATTESA


La caccia di attesa consiste nell'aspettare il passaggio del selvatico senza nascondersi, o utilizzando cespugli, alberi, o usando richiami vivi consentiti.

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LA CACCIA VAGANTE

La vagante è una forma di caccia da esercitarsi preferibilmente con un ausiliare, costituito dal cane da ferma o da cerca. Essa consiste nello spostarsi sul territorio in cerca della preda, tipicamente galliformi, scolopacidi o anatidi, uccelli di abitudini terrestri, ovvero che si spostano prevalentemente a terra, per procurarsi il cibo, rifugiarsi, ecc. Proprio per questo motivo risulta difficile scovarli in volo, quindi è indispensabile l'impiego del cane, che con l'olfatto sviluppato è in grado di scovare l'animale a terra e indicarne la presenza "fermandosi" in prossimità di essa, o facendolo involare nel caso si tratti del cane da cerca. Occasionalmente può essere esercitata col cane da ferma anche la caccia alla lepre.



     galliformi                                     scolopacidi                            anatidi
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martedì 14 febbraio 2017

 
 
CACCIA AL CAPRIOLO
 
 

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Il capriolo è cacciato quasi esclusivamente nella forma della caccia di selezione, che per essere praticata richiede il superamento di uno specifico esame di abilitazione per la caccia agli ungulati
. Essa è praticata principalmente come strumento di controllo della fauna . Data la vastità del suo arenile in Italia viene cacciato su tutto l'arco alpino e per classi di tiro. Nella zona faunistica delle Alpi viene cacciato nel periodo autunnale compreso tra settembre e dicembre, nelle altre zone viene cacciato il maschio nel periodo 1º giugno-15 luglio e 15 agosto-30 settembre, la femmina e il piccolo dell'anno è possibile cacciarli nel periodo 1º gennaio- 15 marzo.
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 la caccia viene svolta soprattutto lungo l' arco alpino ove risiede la maggioranza dei caprioli, su quasi tutto l'arco appenninico settentrionale e nelle pianure tosco-emiliane, oltre che zone limitrofe agli arenili sopracitati. I calibri che sono soliti utilizzare per praticare questa caccia sono piccoli, vista la stazza dell'animale.